Cosa succede se la popolazione mondiale continua a crescere più delle risorse che abbiamo a nostra disposizione? La terra non può aumentare di dimensioni… come trovare allora lo spazio per la coltivazione necessaria a sfamare l’intero mondo?
Proprio per rispondere a queste nuove esigenze è nato il vertical farming.
Il vertical farming è un’innovativa pratica che consente la coltivazione urbana di ortaggi sfruttando edifici esistenti o di nuova costruzione.
Ciò che importa non è tanto l’edificio scelto, quanto la tecnologia utilizzata per permettere di ricreare le condizioni naturali ideali per la crescita degli ortaggi. Nella coltivazione indoor è necessario tenere conto della temperatura, dell’illuminazione e molto altro per riuscire a simulare perfettamente l’ambiente esterno.
Possiamo dire, in sintesi, che per il vertical farming è necessario:
Il clima viene studiato per rimanere ideale, a seconda del tipo di coltivazione, per tutto l’anno. Per questo è necessario studiare un impianto in grado di mantenere sempre perfetta la temperatura.
Le piante non possono logicamente trovarsi nel terreno. Queste vengono piantate in argilla espansa o lana di roccia in cui sono disciolte le sostanze nutritive di cui necessitano. È dunque fondamentale una gestione automatica che immetta la giusta quantità di sostanze nutritive.
Le piante hanno bisogno di luce, ecco perchè è importantissimo gestire l’illuminazione al meglio, creando le condizioni naturali della “giornata ideale”. Per fare ciò si utilizza l’illuminazione led, che è in grado di garantire le migliori prestazioni.
Questa ottimizzazione permette di continuare la coltivazione di qualsiasi pianta tutto l’anno.
Il vertical farming è nato per trovare una soluzione al problema della crescita della popolazione. Questo è stato solo l’inizio, infatti con lo sviluppo della tecnica si è avuta una visione completa di tutti i vantaggi che il vertical farming può portare, soprattutto dal punto di vista della sostenibilità.
Le attuali pratiche agricole sono diventate insostenibili dal momento che l’acqua viene trattata come una risorsa senza fine e viene fatto largo uso di pesticidi che contaminano suolo, falda acquifera e aria. Inoltre, vi è un vero e proprio problema di spreco causato dal deterioramento dei prodotti raccolti.
Il vertical farming sembra proprio che riesca a sopperire a tutte queste problematiche dell’agricoltura tradizionale. Come?
Tutto viene gestito automaticamente, il che permette di non avere sprechi ma utilizzare solo ed esclusivamente l’acqua necessaria. Si stima che, grazie all’agricoltura verticale, vi sia un utilizzo di acqua per l’irrigazione minore del 90% rispetto alle tecniche tradizionali.
Il clima perfetto, come detto, è impostato automaticamente. Viene gestita la temperatura ideale in base alla tipologia di coltivazione e la luce migliore grazie alla gestione del sistema di illuminazione led.
Questo dal punto di vista della sostenibilità ambientale è un bel passo avanti. I pesticidi nel vertical farming non sono assolutamente necessari, dato che la coltivazione si trova in un ambiente chiuso non vi sono problematiche di insetti o parassiti.
Può essere scelta qualsiasi tipologia di edificio. Ci sono veri e propri grattacieli adibiti alla sola coltivazione, ma non è l’unica possibilità. Possono essere progettate anche mini serre adatte ad ogni tipo di appartamento.
Non servono più enormi campi per poter garantire disponibilità di cibo a tutta la popolazione. Ora, grazie alle serre verticali, è possibile coltivare anche all’interno di edifici.
Con il vertical farming, come detto, gli ortaggi non vengono piantati come come nell’agricoltura tradizionale nella terra ma “fuori suolo”. Questo rappresenta una vera e propria rivoluzione dell’agricoltura, infatti:
Questo metodologia ovviamente ha reso necessario studiare nuove tecniche di coltivazione, in particolare si parla di idroponica, acquaponica, aeroponica.
L’idroponica verticale viene utilizzata laddove presente un substrato organico. Con questa tecnica la terra viene sostituita da un materiale inerte, come ad esempio argilla espansa o perlite. Per alimentare le piante vengono utilizzate soluzioni nutritive minerali disciolte nell’acqua, in questo modo esse non devono estendere le proprie radici perché non necessitano di ricercare nutrienti.
Combinando un sistema di idroponica e la riproduzione di un ecosistema naturale in cui pesci e batteri producono del fertilizzante adatto alla coltivazione delle piante, otteniamo l'acquaponica verticale.
Questa tecnica permette di coltivare le piante senza l’impiego del tradizionale terriccio e di nutrirle grazie a ciò che viene prodotto naturalmente da pesci e batteri.
Infine, l’aeroponica verticale permette la coltivazione senza utilizzo di terra grazie ad un sistema che si basa sulla nebulizzazione dell’acqua e delle sostanze nutritive minerali. Grazie a questo le piante crescono e si alimentano.
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